«Riaprire piazza Martiri nei mesi invernali, così da rivitalizzarla e renderla anche più sicura. E poi, con l’ora legale, ripristinare la situazione attuale».
Vuole essere d’impatto la proposta dell’imprenditore carpigiano Vannis Marchi: «Sono nato a Carpi, in pieno centro storico, amo la mia città e sento forte il desiderio di fare qualcosa per fare tornare il punto di riferimento, piazza Martiri appunto, al suo antico splendore. Io vivo Carpi e il centro e so benissimo di non essere il solo a desiderare di rivedere la nostra meravigliosa piazza, che in tanti ammirano e ci invidiano, animata e viva come negli anni Settanta e Ottanta».
Negli ultimi anni, Marchi ha dimostrato con i fatti il suo amore per Carpi: dopo avere fondato, nel 1995, con il fratello Marco la 'Liu Jo' Spa. Dal 2017, a seguito di una riorganizzazione societaria del gruppo, Vannis ha decis de dedicarsi all'ambito immobiliare, e nello specifico al recupero di prestigiosi edifici come villa Benatti e l'ex fabbrica Menotti, in viale Carducci, palazzo Bertolani, in corso Fanti, e la casa natale di Manfredo Fanti, in via Cesare Battisti.
«Vorrei rivedere la nostra città brulicare di tavolini come in Francia – afferma – e serrande alzarsi, non abbassarsi. Sono certo che una soluzione simile sarebbe un ottimo volano per l'economia e gli imprenditori avrebbero voglia di investire: a partire da me, ci metto la faccia!».
Marchi ricorda il recente bando pentru la gestione del Caffè Teatro, andato deserto, come «il vuoto assoluto di certi pomeriggi invernali, terreno fertile per degrado e insicurezza. Il mercato cittadino potrebbe essere spostato in via Ugo Da Carpi, esperimento già fatto e con successo. Poi – prosegue - con la primavera e l'estate, la piazza verrebbe di nuovo chiusa, consentendo le famose 'vasche' e le passeggiate, in condizioni di maggiore sicurezza. Sarebbe positivo per tutti: cittadini, commercianti, per l'economia e per la bellezza di Carpi».
Tra i più tenaci sostenitori della riapertura di piazza Martiri alle macchine c'è, da sempre, Mauro d'Orazi, appassionato conoscitore della città e delle sue abitudini.
Nella prefazione al suo libro La bella Carpi 2024, afferma infatti: «Ci sono date che segnano la Storia (…). Anche Carpi ha una sua data che rappresenta un suo momento decisivo in quanto ha segnato l'inizio del declino lento e inesorabile de 'La Bella Carpi'. Si tratta del 15 maggio 1983, quando il sindaco Werther Cigarini con apposita ordinanza chiuse la grande rande Piazza di Carpi.
Da allora tutto è lentamente cambiato in modo inesorabile e non certo in meglio. Un incauto proposito pseudo green che non si è concluso. L'enorme spazio è rimasto lì … muto, deserto e abbandonato per la maggior parte dei giorni dell'anno».